I PERSONAGGI

 


Si può dire che il ruolo di protagonista è occupato da tre personaggi, frutto della progressiva trasformazione fisica e psicologica di uno solo, il narratore Mattia Pascal.
Il ritratto fisico che Pirandello ci da di questo personaggio è ben chiaro : egli ha una “faccia placida e stizzosa”, il "mento piccolo", un "barbone rossastro", un naso "troppo piccolo" e una fronte “spaziosa e greve” ; ma soprattutto un occhio “...che tendeva a guardare per conto suo...”, elemento più caratterizzante della fisionomia di Mattia.
Nella sua giovinezza emerge una grande vitalità, che sfuma fino a svanire ed a tramutarsi in depressione quando è costretto al matrimonio con una donna che non lo ama più ed al misero impiego come bibliotecario. Nella sua vita è inoltre sempre presente la morte, che si impone dolorosamente con la perdita della madre e della figlia.
Impossibilitato a intervenire direttamente, si sente però talmente coinvolto in questa tragica situazione da avere la tentazione del suicidio, poi sostituita dalla fuga, con la convinzione di poter migliorare la sua vita. Mattia vuol dimenticare il passato, inteso come fardello, veste gravosa; si libera anche della fede nuziale "piccolo anello lieve per sé, eppur così pesante". Egli vuole fare di sé un altro uomo e l'idea del cambiamento lo fa sentire più leggero, immaginandosi un futuro di ameni luoghi tranquilli.

Adriano Meis : La trasformazione da Mattia a Adriano avviene prima di tutto sul piano fisico, attraverso il taglio della barba, che mette in rilievo la bruttezza di Mattia; poi sul piano esterno, scegliendo un abbigliamento da filosofo tedesco; quindi sul piano anagrafico, con l'adozione di un nuovo nome, Adriano Meis, sentito pronunciare per caso da due studenti. La sua figura non è perciò quella di un uomo vero, e anche il cambiamento di nome non comporta una nuova identità ; la storia del suo passato è frutto della fantasia, e la sua libertà è fittizia. Adriano infatti prenderà coscienza di essere solo un’ombra, poiché privo di autonomia.

La sua impotenza a vivere l’amore per Adriana lo rende partecipe di un autentico dolore. Scaturisce da qui la scelta di morte : egli decide di uccidere quell’ombra, illudendosi di poter così recuperare la vita di Mattia.

Il fu Mattia Pascal : Fisicamente torna ad avere le caratteristiche di Mattia, a parte l’occhio operato, segno visibile della incombente presenza di Adriano. Con il ritorno a Miragno si dissolvono le ultime illusioni di Mattia che, quando tenta di recuperare il rapporto con la società, comprende amaramente di essere morto nella coscienza degli altri. Così egli diviene veramente l'eroe coscienza,che ha compreso come l'identità non esista, sia solo una costruzione illusoria.

Batta Malagna : E’ l’antagonista principale di Mattia nella prima parte del romanzo ; definito dal narratore “la talpa”, è il responsabile della rovina finanziaria della famiglia Pascal e del forzato matrimonio di Mattia con la nipote Romilda al termine dell’intrigo amoroso. Le sue gambe tozze sembrano sostenere a mala pena il grosso corpo, mentre la sua voce “miagolante e molle” è in contrasto con la corporatura. Ipocrita, meschino, ladro, non riesce però ad ottenere ciò che più desidera : un figlio. E il suo accanirsi con le mogli per non ammettere la propria sterilità lo fa apparire talvolta un personaggio umoristico.

Terenzio Papiano : Anch’esso occupa il ruolo di antagonista, ed è come Malagna un personaggio che influisce radicalmente nella vicenda di Adriano, con il furto delle dodicimila lire. Anche di lui ci viene presentata la descrizione fisica : quarantenne, alto e robusto, “un po’ calvo con un grosso paio di baffi brizzolati”, un grosso naso e occhi “irrequieti come le mani”. E’ un personaggio che cambia spesso “maschera”, disorientando così Adriano ; da momenti di brutale autorità giunge addirittura all’implorazione. La sua sfacciataggine lo spinge a negare l’evidenza e ad accusare il fratello epilettico di un reato che lui ha commesso ; ma anche Adriano riesce a disorientare Papiano quando finge di aver ritrovato il denaro, il quale solo adesso viene colto dal rimorso verso il fratello Scipione.

Vedova Pescatore : E’ sicuramente antagonista, in quanto tormentatrice della vita coniugale di Mattia, ma non ha esattamente la stessa influenza che avevano i precedenti sul protagonista : ella è una delle numerose cause che condurranno Mattia alla decisione di fuga. Cugina della “talpa” Malagna, anche a lei è attribuito un nomignolo che le si addice, “la strega”. Marianna Dondi, Vedova Pescatore, esprime fin dall’inizio l’antipatia nei confronti di Mattia : “non mi parve che accogliesse con molto piacere la mia seconda visita : mi porse appena la mano : gelida mano, secca, nodosa, gialliccia.”. Diventata la suocera poi si scatena contro di lui, tormentandolo ininterrottamente con i suoi rimproveri risentiti.

Gerolamo Pomino : E’ un personaggio che occupa due ruoli differenti all’interno della vicenda. Nella prima parte egli è l’unico amico di Mattia ; ammira le sue qualità e lo imita in tutto, cercando di essere uguale a lui. Ma è privo della vitalità e del dinamismo dell’amico, che conquista per questo l’amore di Romilda. Nella conclusione invece Pomino si rivela antagonista, poiché impedisce al resuscitato Mattia di recuperare il suo matrimonio.

Madre di Mattia : Aiutante del protagonista, è anch’essa vittima delle ingiurie della vedova Pescatore. E’ una donna debole, ingenua, inesperta della vita ; dopo la morte del marito anche le sue condizioni fisiche diventano precarie, ma lei le accetta con rassegnazione. Esce presto di scena, con la sua morte, provocando un insostenibile dolore nell’animo del figlio.

Adriana Paleari: Giovane, poco appariscente, pallida, bionda, molto timida ma anche amareggiata e mortificata dalla situazione familiare ; in lei si nasconde un’autentica capacità di affetto, aspetto questo che l’avvicina alla figura della madre di Mattia. Non a caso Adriano la definisce “piccola mammina” . Ella non suscita in lui il sentimento di un amore casto, ideale ; ritrova in lei la vita. Per l’impossibilità di realizzare il suo sogno amoroso, è costretto a ferire i sentimenti puri della giovane Adriana

Silvia Caporale : Quarantenne pensionante in casa Paleari, maestra di pianoforte, ha pretese facoltà di medium. Dietro al suo aspetto brutto e invecchiato si nasconde un animo sensibile all’amore. Nonostante la vita sentimentale le abbia sempre riservato delusioni, che sfoga nel bere, resta passiva di fronte agli uomini che, come Terenzio, si approfittano di lei. E’ l’intermediaria nella vicenda amorosa tra il protagonista e Adriana, e per questo è la persona che più si scandalizza di fronte al “tradimento di lui”.

Anselmo Paleari : Vecchio sessantenne è un personaggio strano e bizzarro ; si dedica unicamente all’occulto e allo spiritismo. Ma è anche molto ingenuo nel farsi prendere in giro da Papiano, che si approfitta di lui. Per due volte nel romanzo egli esprime certe sue teorie filosofiche (lanterninosofia). Per questo ha la funzione di far riflettere il protagonista, portarlo verso un viaggio interiore alla ricerca dell’identità.

Don Eligio Pellegrinotto : Stesso ruolo si può attribuire all’amico di Mattia Don Eligio Pellegrinotto, che consente al protagonista di esprimere le sue idee sulla funzione della letteratura.